08 Mag 2024
Scopri l'affascinante intersezione tra bellezza e ragione, un tema che ha attraversato secoli di riflessione filosofica, artistica e scientifica. Come le moderne applicazioni in medicina estetica continuano a bilanciare estetica e scienza, riflettendo la complessità e la soggettività della percezione della bellezza nel mondo contemporaneo.
Nel corso dei secoli, la relazione tra bellezza e ragione ha costituito un campo di studio affascinante e complesso. L'idea che la bellezza possa essere razionalmente compresa, interpretata e persino definita, rappresenta un nodo cruciale nel tessuto della filosofia, dell'arte e della scienza.
Da Platone a Kant, da Leonardo da Vinci ad Albert Einstein, intellettuali e artisti hanno esplorato questa connessione, cercando di comprendere se e come la bellezza possa essere oggettivamente analizzata o se rimanga, al contrario, un mistero soggettivo inspiegabile. Numerosi i saggi che ci permettono di esaminare da vicino questo intricato legame, esplorando le diverse prospettive filosofiche, scientifiche e artistiche che hanno cercato di gettare luce su questo enigma umano.
Buona parte del legame tra la razionalità e la bellezza la troviamo espressa nell’architettura delle città italiane. Ne è un esempio Padova, città dove la ragione trova il suo massimo apogeo. Rinomata per la sua antica università e la sua ricca eredità culturale, offre un contesto straordinario per esplorare il legame tra bellezza e ragione. La città è stata per secoli un crocevia di pensiero e innovazione, dove intellettuali, artisti e scienziati hanno trovato ispirazione e stimolo per esplorare le profondità della mente umana e dell'universo circostante. Il legame tra bellezza e ragione è evidente nella stessa struttura architettonica della città, con le sue magnifiche piazze, chiese e palazzi rinascimentali che incarnano l'armonia e la proporzione razionale tanto apprezzate dagli umanisti dell'epoca. Padova è stata anche il luogo dove visse e insegnò il celebre filosofo e matematico Galileo Galilei, il cui lavoro ha contribuito in modo significativo alla comprensione razionale del cosmo.
Un legame tra la bellezza e la ragione, che si cerca di ritrovare anche nella medicina estetica.
Nel mondo contemporaneo, il legame tra bellezza e ragione continua a essere oggetto di riflessione e dibattito, anche se in contesti e modalità diversi rispetto al passato. Da un lato, assistiamo a un'enorme espansione delle possibilità espressive attraverso le nuove tecnologie e i media digitali, che hanno trasformato il modo in cui percepiamo e creiamo la bellezza. Ciò ha portato a una maggiore democratizzazione dell'arte e della creatività, consentendo a un numero sempre maggiore di persone di esprimersi e di apprezzare forme di bellezza altrimenti inaccessibili.
D'altra parte, la razionalità scientifica e tecnologica continua a influenzare profondamente la nostra comprensione della bellezza. Le neuroscienze, ad esempio, hanno cercato di indagare i meccanismi cerebrali che sottendono la percezione estetica, mentre la psicologia ha esplorato come la bellezza possa influenzare il nostro benessere psicologico e emotivo.
Nel mondo contemporaneo, il concetto stesso di bellezza è diventato sempre più sfaccettato e soggettivo, con molteplici interpretazioni culturali e individuali. La globalizzazione ha portato a un'integrazione sempre maggiore di diverse tradizioni estetiche e culturali, alimentando un dialogo interculturale che arricchisce e completa la nostra comprensione della bellezza. Allo stesso tempo, la razionalità scientifica e tecnologica continua a offrire nuove prospettive sulla bellezza, sia attraverso l'uso di strumenti avanzati per esplorare il mondo naturale e artistico, sia attraverso lo sviluppo di nuove forme di espressione artistica che sfidano le nostre concezioni tradizionali di bellezza.
L'equilibrio tra bellezza e ragione gioca un ruolo significativo sia nell'arte che nella medicina estetica, sebbene in contesti e con obiettivi differenti. Nell'arte, l'equilibrio tra bellezza e ragione può manifestarsi attraverso la ricerca dell'armonia, della proporzione e della simmetria nelle opere d'arte. Gli artisti spesso cercano di combinare la loro creatività e intuizione con principi razionali di composizione e design per creare opere che siano esteticamente piacevoli e intellettualmente stimolanti. Questo equilibrio può essere visibile in opere classiche come quelle di Leonardo da Vinci, dove la bellezza delle forme è accompagnata da una profonda comprensione scientifica dell'anatomia e della prospettiva. Ma anche in costruzioni architettoniche come il Tempio greco di Padova.
Nella medicina estetica, l'equilibrio tra bellezza e ragione si manifesta nell'obiettivo di migliorare l'aspetto estetico del paziente attraverso procedure che rispettino i principi della sicurezza, della salute e dell'armonia anatomica. I medici estetici devono applicare conoscenze mediche e scientifiche per valutare le esigenze del paziente e proporre trattamenti che offrano risultati estetici soddisfacenti senza compromettere la salute o l'integrità fisica. In questo contesto, l'equilibrio tra bellezza e ragione implica anche un approccio etico alla pratica medica, dove il benessere del paziente è prioritario rispetto a considerazioni estetiche superficiali.
In entrambi i campi, l'equilibrio tra bellezza e ragione richiede una combinazione di creatività e rigore intellettuale, una capacità di unire intuizione e conoscenza per produrre risultati che siano esteticamente gradevoli, culturalmente significativi e scientificamente validi. Questo equilibrio è essenziale per promuovere una visione integrata della bellezza che sia al tempo stesso emotivamente coinvolgente e razionalmente comprensibile.
Quando si parla della percezione della bellezza come legame tra ragione e sensorialità ci si sofferma sull’idea che l'apprezzamento della bellezza coinvolga sia processi cognitivi razionali che esperienze sensoriali ed emotive. Questa prospettiva integra elementi di razionalità e sensorialità per comprendere la complessità della nostra esperienza estetica.
La ragione svolge un ruolo importante nell'apprezzamento della bellezza attraverso processi cognitivi come l'analisi, la valutazione e il confronto. La razionalità può guidare la nostra percezione della bellezza attraverso l'osservazione di elementi come proporzione, simmetria, equilibrio e armonia. Ad esempio, possiamo apprezzare la bellezza di un dipinto o di un'opera architettonica perché riconosciamo e valutiamo la sua maestria artistica e la sua struttura formale.
Allo stesso tempo, l'esperienza sensoriale gioca un ruolo fondamentale nell'apprezzamento della bellezza, coinvolgendo i nostri sensi come la vista, l'udito, il tatto, il gusto e l'olfatto. Le esperienze sensoriali possono essere piacevoli e coinvolgenti, contribuendo alla nostra percezione della bellezza attraverso sensazioni di piacere e gratificazione. Ad esempio, possiamo essere attratti da un paesaggio perché ci colpisce visivamente con colori vividi e forme suggestive, o possiamo essere rapiti da una composizione musicale per la sua capacità di suscitare emozioni profonde.
Nella percezione della bellezza, la ragione e la sensorialità spesso si integrano reciprocamente, arricchendo e amplificando l'esperienza estetica complessiva. La razionalità può guidare la nostra attenzione verso determinati dettagli o caratteristiche estetiche, mentre le esperienze sensoriali possono suscitare emozioni e sensazioni che arricchiscono il nostro apprezzamento della bellezza. Questa integrazione può portare a una comprensione più profonda e significativa della bellezza, che coinvolge sia il nostro intelletto che i nostri sensi.
La percezione della bellezza come un insieme di ragione e sensorialità riflette la complessità della nostra esperienza estetica, che coinvolge sia processi cognitivi razionali che esperienze sensoriali ed emotive. Questa prospettiva ci aiuta a comprendere la ricchezza e la diversità dell'apprezzamento della bellezza nel mondo intorno a noi.
Sì, la ragione svolge un ruolo fondamentale nell'analizzare e apprezzare le simmetrie che sono spesso alla base della bellezza. La simmetria è un elemento chiave nella percezione estetica e può essere osservata in varie forme d'arte, architettoniche e naturali.
La ragione ci consente di identificare e riconoscere le simmetrie presenti negli oggetti e nelle forme che percepiamo. Utilizzando il pensiero logico e l'analisi visiva, possiamo individuare linee di simmetria, punti di riferimento e pattern ricorrenti che suggeriscono una struttura simmetrica. Una volta identificate, la ragione ci permette di valutare le simmetrie in base alla loro precisione, equilibrio e armonia. Possiamo analizzare se una simmetria è perfetta o se presenta piccole deviazioni, e valutare l'impatto visivo e estetico di queste caratteristiche.
La ragione ci aiuta anche ad apprezzare la bellezza delle simmetrie attraverso la comprensione dei principi estetici che sottendono alla loro percezione. Possiamo riconoscere che la simmetria è spesso associata a concetti di ordine, equilibrio e perfezione, che possono suscitare un senso di piacere e soddisfazione estetica.
Infine, la ragione ci consente di analizzare criticamente le simmetrie e di comprendere come vengono utilizzate nell'arte, nell'architettura e nel design per creare effetti visivi e emotivi specifici. Possiamo valutare come le simmetrie vengono impiegate per comunicare concetti e idee, e apprezzare la loro complessità e profondità concettuale.
Simmetria e armonia sono spesso considerate sinonimi di bellezza, poiché rappresentano principi estetici fondamentali che sono intrinsecamente legati alla nostra percezione della bellezza. La simmetria è un concetto estetico che si riferisce alla ripetizione regolare di forme, linee o proporzioni su entrambi i lati di un asse immaginario o di un punto centrale. La simmetria è spesso considerata piacevole agli occhi perché suggerisce ordine, equilibrio e perfezione. Nella natura, ad esempio, molti organismi presentano simmetria bilaterale, e spesso ciò è considerato esteticamente gradevole. Nell'arte e nell'architettura, la simmetria viene utilizzata per creare una sensazione di equilibrio visivo e armonia.
L'armonia è un concetto più ampio che si riferisce alla combinazione equilibrata di elementi diversi all'interno di un insieme o di una composizione. Nell'estetica, l'armonia implica una sensazione di unità, coesione e equilibrio tra le parti di un'opera d'arte, un oggetto o un paesaggio. L'armonia può essere raggiunta attraverso l'uso efficace di forme, colori, proporzioni e disposizioni che si integrano in modo armonioso e creano una sensazione di piacevolezza visiva e emotiva.
Quando simmetria e armonia sono presenti in una forma d'arte, in un oggetto o in un ambiente, spesso percepiamo quella cosa come bella. La simmetria suggerisce ordine e regolarità, mentre l'armonia implica una coesione e un'unità visiva che ci attraggono e ci soddisfano esteticamente. Insieme, simmetria e armonia contribuiscono a creare una sensazione di bellezza che risuona con la nostra percezione estetica.
Alla luce di tutto quello appena detto è possibile affermare che mantenere la simmetria e l'armonia del volto è uno degli obiettivi principali della medicina estetica. Poiché il volto è spesso il punto focale dell'aspetto estetico di una persona, mantenere la simmetria e l'equilibrio delle sue caratteristiche può contribuire in modo significativo a una percezione esteticamente gradevole.
Ecco come la medicina estetica può aiutare a mantenere la simmetria e l'armonia del volto:
La medicina estetica offre una varietà di trattamenti che possono essere utilizzati per mantenere la simmetria e l'armonia del volto, migliorando così l'aspetto estetico complessivo del paziente. Tuttavia, è importante che questi trattamenti siano personalizzati in base alle caratteristiche individuali del paziente e che vengano eseguiti da professionisti qualificati e esperti per ottenere risultati sicuri e soddisfacenti.
Il concetto di bellezza è stato oggetto di dibattito filosofico e scientifico per secoli, e l'idea che sia innato nell'essere umano è stata esaminata da diverse prospettive. Da un punto di vista evolutivo, alcuni ricercatori suggeriscono che ci siano elementi di bellezza che potrebbero essere innati e radicati nelle nostre predisposizioni biologiche. Ad esempio, la simmetria è spesso considerata un tratto di bellezza in molte culture, e alcuni studi hanno dimostrato che gli esseri umani tendono a preferire volti simmetrici. Questa preferenza potrebbe derivare da una predisposizione biologica a percepire la simmetria come indice di salute e buon adattamento genetico.
Allo stesso tempo, ci sono anche argomentazioni che suggeriscono che la percezione della bellezza sia influenzata da fattori culturali, sociali ed esperienziali. Ciò significa che ciò che è considerato bello può variare significativamente da una cultura all'altra e può essere influenzato dalle esperienze individuali e dall'apprendimento sociale. Ad esempio, i canoni di bellezza estetica possono essere modellati dalle rappresentazioni culturali attraverso l'arte, i media e le norme sociali.
Inoltre, la ricerca ha mostrato che l'esperienza estetica è mediata da processi neurali complessi che coinvolgono diverse aree del cervello, compresi quelli associati alla percezione sensoriale, alle emozioni e al giudizio estetico. Questi processi possono essere influenzati da una serie di fattori, tra cui esperienze individuali, contesto culturale e predisposizioni biologiche.
In definitiva, sebbene ci siano elementi della percezione estetica che potrebbero essere innati o biologicamente radicati, la comprensione della bellezza è un fenomeno complesso e multiforme che è modellato da una varietà di fattori, inclusi quelli biologici, culturali, sociali ed esperienziali.
La bellezza può certamente essere considerata un riflesso delle emozioni, poiché le emozioni possono influenzare profondamente la nostra percezione estetica e la nostra capacità di apprezzare la bellezza che ci circonda. Il nostro stato d'animo può influenzare notevolmente la nostra percezione estetica. Quando ci sentiamo felici, positivi o sereni, siamo più inclini a notare e apprezzare la bellezza nelle persone, nelle opere d'arte e nella natura circostante. Al contrario, quando siamo tristi, depressi o ansiosi, potremmo essere meno inclini a percepire la bellezza o ad apprezzarla pienamente.
Le emozioni possono anche influenzare la nostra capacità di connetterci con gli altri e percepire la bellezza nelle loro espressioni e nei loro gesti. La capacità di empatizzare con le emozioni degli altri può amplificare la nostra percezione della loro bellezza interiore ed esteriore.
A volte ci troviamo attratti da qualcosa o qualcuno senza una ragione apparente. Questa attrazione può essere guidata dalle nostre emozioni più profonde e dai nostri istinti primordiali, che ci spingono a percepire la bellezza in modo intuitivo e irrazionale.
Le nostre esperienze emozionali passate possono influenzare la nostra percezione della bellezza. Ad esempio, una persona potrebbe percepire la bellezza in un paesaggio montano perché evoca ricordi felici di vacanze trascorse in montagna. Allo stesso modo, un'opera d'arte potrebbe essere considerata bella perché suscita emozioni profonde e significative legate a esperienze personali.
In sintesi, le emozioni giocano un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra percezione della bellezza. La nostra capacità di connetterci con le nostre emozioni e quelle degli altri può arricchire la nostra esperienza estetica e rivelare la bellezza che si trova nel mondo intorno a noi.
La medicina estetica può essere vista come un'arte dell'equilibrio e della bellezza, poiché mira a migliorare l'aspetto estetico del paziente attraverso procedure che rispettino l'armonia e l'integrità anatomica. In tal senso, la pratica della medicina estetica richiede una combinazione di competenze mediche, estetiche e artistiche per ottenere risultati che siano naturali, armoniosi e soddisfacenti per il paziente.
L'obiettivo della medicina estetica non è solo quello di correggere difetti o segni di invecchiamento, ma anche di valorizzare la bellezza naturale del paziente, enfatizzando i tratti distintivi e migliorando l'equilibrio estetico del viso e del corpo. Questo approccio rispetta la diversità individuale e cerca di adattare i trattamenti alle caratteristiche uniche di ciascun paziente, anziché proporre soluzioni standardizzate.
Inoltre, la medicina estetica si basa su principi scientifici e medici solidi, che garantiscono la sicurezza e l'efficacia dei trattamenti proposti. I medici estetici devono avere una profonda comprensione dell'anatomia e della fisiologia del corpo umano, nonché una conoscenza approfondita delle procedure e delle tecnologie utilizzate per ottenere risultati estetici desiderati.
Allo stesso tempo, la medicina estetica implica anche una sensibilità artistica e una capacità di valutare l'estetica in modo soggettivo, tenendo conto di fattori come proporzione, simmetria, volume e texture per creare risultati che siano armoniosi e equilibrati.
Infine, la medicina estetica può contribuire al benessere psicologico e emotivo dei pazienti, poiché un miglioramento dell'aspetto estetico può aumentare la fiducia in sé stessi e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è importante che i medici estetici operino nel rispetto dei principi etici e del benessere del paziente, evitando interventi eccessivi o non necessari che potrebbero compromettere la salute o l'aspetto naturale del paziente.
Nella medicina estetica, si possono individuare sia un approccio razionale che uno emotivo, entrambi fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti per il paziente.
L'approccio razionale si basa sulla conoscenza scientifica e medica delle procedure estetiche. I medici estetici devono comprendere a fondo l'anatomia e la fisiologia del corpo umano, nonché i principi e le tecniche dei vari trattamenti estetici disponibili. Questo approccio richiede anche la valutazione accurata delle caratteristiche individuali del paziente, come la struttura facciale, la pelle, e altre considerazioni anatomiche e cliniche. L'obiettivo è quello di identificare le migliori opzioni di trattamento per il paziente, tenendo conto dei rischi, dei benefici e delle aspettative realistiche.
D'altra parte, l'approccio emotivo si concentra sulle esigenze e sui desideri del paziente, compresi quelli emotivi e psicologici legati all'aspetto estetico. I medici estetici devono essere in grado di comunicare in modo empatico con il paziente, comprendendo le sue preoccupazioni e i suoi obiettivi estetici. Questo tipo di approccio può aiutare a creare un ambiente di fiducia e conforto per il paziente, facilitando una collaborazione aperta e trasparente tra medico e paziente durante tutto il processo di trattamento.
L'integrazione di questi due approcci è fondamentale per la pratica della medicina estetica efficace e etica. Da un lato, l'approccio razionale garantisce che i trattamenti proposti siano sicuri, basati su evidenze scientifiche e adatti alle esigenze specifiche del paziente. Dall'altro lato, l'approccio emotivo tiene conto delle aspettative e delle preferenze del paziente, garantendo che i trattamenti siano personalizzati e soddisfacenti dal punto di vista estetico e psicologico.
In definitiva, l'equilibrio tra l'approccio razionale ed emotivo nella medicina estetica è essenziale per garantire risultati ottimali e la soddisfazione del paziente, rispettando al contempo gli standard professionali e etici della pratica medica.
La scelta tra un approccio razionale ed emotivo nella medicina estetica dipende principalmente dalle esigenze, dalle preferenze e dallo stato emotivo del paziente. Nella scelta occorre considerare alcuni fattori. Innanzitutto le esigenze del paziente, alcuni possono essere più orientati verso un approccio razionale, desiderando informazioni dettagliate sui trattamenti, compresi i rischi e i benefici, prima di prendere una decisione. Altri pazienti possono essere più sensibili agli aspetti emotivi, cercando sostegno e comprensione nelle loro preoccupazioni estetiche.
Se il paziente ha obiettivi estetici specifici o desidera un risultato particolare, un approccio razionale potrebbe essere più appropriato per identificare le migliori opzioni di trattamento in base alle sue caratteristiche fisiche e alle aspettative realistiche. Tuttavia, se il paziente è principalmente interessato a migliorare il proprio benessere emotivo e la fiducia in sé stesso, un approccio più empatico ed emotivo potrebbe essere prioritario.
È importante adattare l'approccio alla comunicazione in base alla personalità e alle preferenze del paziente. Alcuni pazienti possono apprezzare una comunicazione più diretta e basata sui fatti, mentre altri possono preferire un approccio più empatico e centrato sul paziente. Una buona relazione medico-paziente si basa sulla comprensione reciproca e sulla fiducia, quindi è importante adattare lo stile comunicativo alle esigenze del paziente.
In alcuni casi, i pazienti possono essere emotivamente vulnerabili o ansiosi riguardo ai trattamenti estetici. In questi casi, un approccio empatico ed emotivo può essere cruciale per fornire supporto e rassicurazioni al paziente durante il processo di trattamento.
In generale, una combinazione equilibrata di approccio razionale ed emotivo è spesso la strategia migliore nella medicina estetica. È importante valutare attentamente le esigenze e le preferenze individuali di ciascun paziente e adattare l'approccio di conseguenza per garantire una cura personalizzata e soddisfacente.
In conclusione, il legame tra bellezza e razionalità è profondo e complesso, riflettendo l'interazione tra processi cognitivi e esperienze sensoriali ed emotive nella nostra percezione estetica. La razionalità svolge un ruolo importante nell'analizzare e comprendere gli elementi formali della bellezza, come simmetria, proporzione, equilibrio e armonia, mentre le nostre esperienze sensoriali ed emotive influenzano la nostra capacità di apprezzare e connetterci con la bellezza che ci circonda.
La bellezza può essere considerata un'espressione del buongusto, poiché richiede un discernimento estetico sviluppato che ci permette di riconoscere e apprezzare ciò che è esteticamente piacevole e armonioso. Simmetrie e armonia sono spesso considerate sinonimi di bellezza, in quanto rappresentano principi estetici fondamentali che contribuiscono alla nostra percezione della bellezza in molte forme d'arte, nella natura e nel design.
Tuttavia, la bellezza non è semplicemente una questione di razionalità e analisi, ma coinvolge anche esperienze sensoriali ed emotive che arricchiscono e amplificano la nostra percezione estetica. L'interazione tra ragione e sensorialità contribuisce alla nostra comprensione più profonda e significativa della bellezza, che va oltre l'aspetto superficiale e coinvolge anche il nostro intelletto e le nostre emozioni.
In definitiva, il legame tra bellezza e razionalità rappresenta una sintesi unica di processi cognitivi, sensoriali ed emotivi che contribuiscono alla nostra esperienza estetica complessiva, arricchendola e rendendola significativa. Questa interazione complessa ci aiuta a comprendere la ricchezza e la diversità dell'apprezzamento della bellezza nel mondo intorno a noi.
È difficile descrivere l'incanto di Padova, la sua bellezza silenziosa, composta, sincera. Culla della ragione e della sapienza, Padova è la città della scienza medica. Il cuore razionale di Padova pulsa di una bellezza unica e infinita. Qui, bellezza e ragione, si fondono insieme creando una perfetta sinfonia. La domanda che viene spontanea è: come si conciliano nel mondo contemporaneo la bellezza e la ragione?
Sophie: “Buongiorno Dott.ssa, grazie dell'accoglienza a Padova. Siamo lieti di essere qua per parlare insieme di bellezza e di ragione.”
Dott.ssa D’Aloiso: Sono molto felice di accoglierla qui nella mia città, in questa splendida cornice, ed è davvero una bellissima opportunità poter parlare di questi argomenti con lei.
Sophie: “Andiamo a scoprire la città?”
Dott.ssa D’Aloiso: “Molto volentieri!”
Sophie: “Allora Cristina, Padova è la città della ragione. Secondo lei qual è l'opera d'arte che rappresenta al meglio l'armonia tra bellezza e ragione?”
Dott.ssa D’Aloiso: Credo che indubbiamente la risposta sia il Tempio greco classico. Per quale ragione? Perché contiene al suo interno ha degli elementi di simmetria, di proporzioni, di precisione matematica, tutto è così ben studiato che non può che essere un'espressione di razionalità dietro a questa costruzione. Ma allo stesso tempo associa degli elementi di bellezza indiscutibile. E mi riferisco alle sculture, ai frontoni, ai capitelli. Quindi quando si guarda quest'opera d'arte indiscutibilmente si riesce a comprendere come chi l'ha concepita, chi l'ha costruita, volesse proprio associare razionalità, ragione e bellezza.
Sophie: “Cosa cerchiamo noi, in medicina estetica, come relazione tramite la ragione e la bellezza. L'arte, per esempio, cerca la bellezza ideale.”
Dott.ssa D’Aloiso: Allora, è un argomento molto complesso di cui i filosofi hanno parlato negli anni, nei secoli, e hanno studiato e sviscerato questo argomento. Ci sono alcune teorie che dicono che quella di Kant, ad esempio, che la ragione sia fondamentale per comprendere la bellezza. Nel senso che ci consente, ci dà quegli strumenti, per analizzare un oggetto, una persona bella, nelle sue forme e nelle sue proporzioni. Mentre altre correnti filosofiche invece, come Yume, dicono che la bellezza sia qualcosa di soggettivo, di innato, che non può essere incasellato.
Nella medicina estetica ritengo che il nostro approccio debba comprendere un misto di tutti e due gli aspetti, quindi debba essere una un approccio razionale, ragionato, ma allo stesso tempo un po' un approccio anche emotivo, di impulso, di emozione.
Sophie: “Saffo scriveva: l'uomo che è solo bello è tale solo mentre lo guardiamo. L'uomo saggio e buono è sempre bello. Cristina, la bellezza è solo una questione di apparenza oppure anche di essere?”
Dott.ssa D’Aloiso: Diciamo che tradizionalmente la bellezza è legata all'apparenza, quindi è qualcosa di esterno, di caratteristica proprio esteriore, che sia di una persona o che sia di un'opera d'arte. Vi sono però diverse correnti di pensiero che dicono che la bellezza in realtà sia anche un riflesso di virtù interne, di nobiltà d'animo, di particolari propensioni interne dell'essere. Quindi la risposta è controversa. Se posso dare una mia personale visione secondo me la bellezza è un insieme, una commistione di queste due cose, quindi sì sicuramente è legata all'apparenza ma è in qualche modo una manifestazione di qualcosa che abbiamo nel nostro interno, nel nostro animo, notoriamente una persona che sorride è sempre più affascinante e più bella di una magari più seriosa. Quindi secondo me le due cose vanno di pari passo.
Sophie: “Qual è il modo migliore per parlare ai pazienti, il modo razionale o il modo emozionale?”
Dott.ssa D’Aloiso: Dipende un po' dal paziente Sophie. Nel senso che a mio avviso il medico estetico deve essere sempre un po' anche psicologo e quindi comprendere quale può essere la strategia migliore di comunicazione. Mi spiego meglio. Vi sono alcuni pazienti per i quali l'approccio alla medicina estetica è molto ragionato e razionale. Loro arrivano con un’idea, hanno un inestetismo da correggere o un segno dell'invecchiamento da attenuare, e arrivano nei nostri studi proprio richiedendo quello e quindi è sufficiente una comunicazione molto dritta, razionale, ragionata. Ci sono poi dei pazienti di tutt'altro genere per i quali invece l'approccio è più emotivo, è più emozionale, con difficoltà accettano l'inestetismo oppure i segni dell'invecchiamento, e quindi il medico deve riuscire a trovare una chiave di comunicazione un pochino più empatica, un pochino più emozionale. Quindi la comunicazione davvero dipende dalla tipologia di paziente che ho dinnanzi.
Sophie: “Non si può parlare di bellezza senza parlare di buon gusto. Il buon gusto è innato o acquisito?”
Dott.ssa D’Aloiso: Esistono degli studi che dimostrano che i neonati, quindi fin nei primi mesi di vita, abbiano una propensione per le forme simmetriche, gli equilibri, perché evidentemente in maniera ancestrale questo significa per loro che il soggetto che stanno osservando è in buona salute. Quindi come vedi si potrebbe parlare di buon gusto innato. Indubbiamente quello che accade però negli anni con la nostra crescita è che tutti subiamo, tra virgolette, un'influenza dell'educazione dei nostri genitori, delle influenze artistiche di un periodo storico particolare, della cultura nella quale cresciamo, e quindi questo nostro innato buon gusto viene influenzato da tutti questi aspetti e non da ultima, mi verrebbe da dire, che ognuno di noi ha una propensione particolare per il buon gusto, un po' innata un po' artistica, quindi a mio avviso il buon gusto è davvero un mix di tutti questi aspetti.
Sophie: “Qual è il mix tra la ragione e la sensorialità a decidere del buongusto?“
Dott.ssa D’Aloiso: La ragione ci consente di immediatamente analizzare forme, volumi, simmetrie, la precisione matematica sottesa dalla bellezza o da un'opera d'arte. Mentre la sensorialità, attraverso l'attivazione dei nostri sensi, la vista, l'udito, il tatto, ci permettono di toccare delle corde più profonde, più innate dentro di noi. Quindi sicuramente toccano delle corde più emotive. Quindi ritengo che il giusto mix sia in realtà un insieme delle due, che poi sia soggettivo: ci sono delle persone per le quali la propensione ad apprezzare la bellezza in maniera ragionata-razionale è più alta e viceversa delle persone nelle quali invece prevale la parte sensoriale ed emotiva.
Sophie: “Dovremmo considerare la bellezza come il riflesso dei nostri valori?” In molti film, per esempio, riconosciamo i cattivi dai loro tratti. Quindi cerchiamo di essere belli per sembrare più bravi?”
Dott.ssa D’Aloiso: Probabilmente sì ma perché tradizionalmente siamo legati a degli stereotipi, sin da quando siamo bimbi. Nei cartoni animati, nei film, nei libri. Solitamente il bello ha determinate caratteristiche, e il brutto delle altre, è associato ed è il cattivo di solito. Quindi la risposta è sì, molto spesso la bellezza è associata a nobiltà d'animo, a virtù, a cose positive che abbiamo all'interno.
Sophie: “Quindi in medicina estetica è possibile ammorbidire i tratti un po' duri di un viso ,come si fa?”
Dott.ssa D’Aloiso: Certamente sì, ci sono dei pazienti che lamentano un'espressione sempre corrucciata, sempre triste, e questa Sophie è dovuta al fatto che hanno involontariamente un ipertono, un ipercontrazione dei corrugatori, che sono dei muscoli che ci fanno fare questa espressione imbronciata o un iperattivazione dei muscoli che tirano gli angoli della bocca verso il basso. Quindi è possibile attenuare la contrazione di questi muscoli di modo da conferire al paziente un'espressione più riposata, più rilassata, più serena, più sorridente.
Sophie: “Nell'epoca antica la bellezza era oggetto di un piacere sensoriale anziché intellettuale. Qual è il mix tra la ragione e la sensorialità a decidere del buon gusto e come nasce la percezione del bello?”
Dott.ssa D’Aloiso: In passato la bellezza veniva fortemente associata nell'arte alla sensorialità. La vista ci consentiva di apprezzare i colori vividi di un'opera o le forme particolarmente equilibrate, e l'udito ci consentiva di ascoltare melodie particolarmente gradevoli ed infine il tatto di apprezzare texture di sculture o di tessuti particolari. La ragione d'altro canto invece ci consente di apprezzare linee, simmetrie, precisione matematica, quindi sicuramente il mix tra sensorialità e ragione ci consente di apprezzare la bellezza a tutto tondo.