Medicina estetica per l’uomo: i trattamenti per definire la mandibola

08 Nov 2023

medicina estetica uomo

Più che per i segni dell’età, gli uomini si rivolgono al medico estetico per correggere le disarmonie che riguardano principalmente l’asse mascella, linea mandibolare e mento. Riallineare le proporzioni della parte inferiore del viso permette di guadagnare in bellezza. Ne parliamo con il Dott. Giorgio Astolfi, Medico estetico e specialista in Medicina Interna.

La medicina estetica non è solo donna, anzi. Dal 2010 la domanda maschile è in costante crescita, registrando in questi anni un +25,4% (scopri quali sono i Desideri di bellezza dell'uomo e della donna). Lo rileva l’Osservatorio Nazionale in Medicina Estetica di Agorà che tra l’altro ha segmentato il target. La fascia di età prevalente? Dai 30 ai 55 anni, ma ciò non esclude i “poli” opposti: sempre più 25enni e over 60, infatti, bussano alla porta del medico estetico per migliorare principalmente l’aspetto del viso (nella statistica il corpo occupa una posizione di netto stacco). I trattamenti più richiesti? Al primo posto troviamo la tossina botulinica (53% del campione), seguita dai filler (42% tra biostimolanti, acido ialuronico e rivitalizzazione)(filler mandibola uomo) e, in ultima posizione, i trattamenti che uniformano il tono cutaneo e cancellano le macchie, come laser e peeling chimici.

Gli uomini ricorrono sempre più alla medicina estetica

Interessante è anche scoprire le motivazioni che spingono gli uomini del Terzo Millennio a ricorrere alla medicina estetica, al di là dell’attenzione alla propria immagine. Se i più giovani puntano sulla correzione estetica, volta a combattere anche problemi di insicurezza, dopo i 40 anni i pazienti maschi mirano soprattutto alla prevenzione dei segni del tempo, e solo dopo i 60 si occupano di rughe e cedimenti cutanei. Un dato confermato dal Dott. Giorgio Astolfi, medico estetico e specialista in Medicina Interna:

«Sebbene i meccanismi fisiologici di invecchiamento siano gli stessi tra uomo e donna, vi è una diversa percezione psicologica dei segni del tempo. Come dire: se la donna “deve” trattare presto le rughe, l’uomo può aspettare, in quanto le stesse rughe sono più “socialmente” accettate, e in alcuni casi, considerate affascinanti. Certo, la mentalità sta lentamente cambiando, ma questo gap apre la strada a un altro tipo di richiesta, cioè il desiderio da parte degli uomini di apportare piccoli cambiamenti estetici che rendano il viso più gradevole, soprattutto ai propri occhi» - spiega il medico. E i trattamenti di medicina estetica sono capaci di soddisfare anche i casi più complessi, come ad esempio le disarmonie morfo-scheletriche.

Cosa chiedono gli uomini al medico estetico?

«In genere, a differenza delle donne, che di solito cercano trattamenti specifici, gli uomini sono meno precisi nell'identificare le loro esigenze estetiche. Spesso arrivano in studio senza sapere di cosa hanno realmente bisogno, anche se nel frattempo si sono informati, studiando i famosi “prima e dopo” di visi maschili che appaiono sui social. Di certo la richiesta principale è di carattere soft: desiderano sì migliorare, ma in modo naturale, senza stravolgere i loro lineamenti». 

Correggere le disarmonie del viso

Questa apertura alla medicina estetica fa sì che molto spesso gli uomini di tutte le età si lascino guidare nel trattamento migliore per loro. Ecco che tra paziente e medico si instaura un rapporto di fiducia, in cui quest’ultimo diventa un consulente d’immagine a tutto tondo. Un consiglio da esperto? «In molti casi, per un cambiamento gradevole di un volto maschile, bisogna correggere le eventuali disarmonie morfo-scheletriche, imputabili cioè alla struttura ossea del viso. I segni del tempo passano in un secondo piano. Mi riferisco principalmente al mento sfuggente o al mento prognato, ma soprattutto ai casi di mandibola corta» – precisa il Dr. Astolfi.

Bellezza del viso maschile: è una questione di proporzioni

È un aspetto a cui giustamente non si pensa se non si è del mestiere, ma «l’asse mandibola - mento – mascella (che in gergo si chiama jawline) riveste un ruolo primario nell’armonia di un viso maschile. E sappiamo bene sin dal Rinascimento che la bellezza consiste nell'equilibrio delle proporzioni. Se si riallinea questo asse, il viso guadagna un miglioramento lampante, pur restando naturale. Ed è innegabile: la bellezza è una graditissima ospite ovunque, come diceva Goethe, anche se oggi il concetto di bellezza sembra essere “arbitrario”, ma in fondo si tratta di un desiderio innato, quasi ancestrale».

In che modo il viso maschile guadagna in bellezza se si corregge la linea mandibolare? «Diventa più triangolare e meno tondeggiante, il naso sembra meno proiettato in avanti (anche se i nasi importanti sono comunque bellissimi e su molti volti stanno benissimo), l’eventuale doppio-mento si riduce, e in genere tutto il viso acquista carattere e virilità». 

Virilità: è un concetto ancora valido oggi?

«Certo, nonostante stia cadendo il tabù della cura di sé nelle pareti di uno studio di medicina estetica, e non più solo in palestra. Gli uomini di oggi vogliono restare giovani e belli ma non a discapito della loro virilità. È importante far comprendere a pazienti di tutte le età che con i nuovi trattamenti, ciò non solo è possibile, ma è anche perseguibile». E per quanto riguarda tutta la tematica “gender fluid”? «Nella mia esperienza ho notato che molti ragazzi, perché si tratta soprattutto di giovani, sono comunque aperti alla medicina estetica ma senza essere succubi di etichette di ogni tipo: in realtà, spesso vogliono essere più belli e basta».

Quali trattamenti fare su un volto maschile

Per prima cosa, si analizza il profilo del paziente per capire i punti che vanno “allungati”, nel caso di un mento sfuggente, o “definiti”, nel caso di una mandibola poco disegnata. È una questione di colpo d’occhio e di intuito, tutti requisiti richiesti alla professione medica in generale, ma che in ambito estetico devono essere più spiccati. Ciò serve per capire quanto e come intervenire su quel determinato paziente. La medicina estetica è una questione di armonia: se si esagera in alcuni punti, si può rovinare il quadro d’insieme». 

«Non esiste un trattamento standardizzato per ogni paziente, ma i migliori risultati si ottengono se il medico fa riferimento alla sua sensibilità estetica e, in un certo senso, alla sua vena artistica».

Quali prodotti sono più efficaci sugli uomini

«I filler a base di idrossiapatite di calcio sono i prodotti ideali per trattare gli inestetismi del volto maschile che, come abbiamo visto, spesso sono di carattere morfo-scheletrico. L’idrossiapatite di calcio ha due caratteristiche vincenti: la prima è che un potente biostimolante, e in secondo luogo non è igroscopico, cioè, a differenza dell’acido ialuronico, non richiama acqua, quindi non aggiunge volume, ma solo definizione. Ciò vuol dire che, con l’idrossiapatite di calcio, si possono ottenere delle buone definizioni della mandibola senza ingrossarla. E questo è l’effetto immediatamente visibile dopo la seduta. Con il passare dei mesi, invece, l’idrossiapatite stimola la produzione di collagene, la proteina presente in abbondanza nel derma, responsabile della compattezza e dell’elasticità cutanee».

Quante sedute occorrono per migliorare l’angolo mandibolare dell’uomo?

«In genere due: nella prima si inietta l’iniziale quantità necessaria di prodotto, e poi a distanza di un mese si vede il risultato, per decidere se intervenire contestualmente alla visita o rimandare di qualche settimana il secondo step. Ciò serve per ottenere risultati migliori e duraturi».

Quanto dura?

«Bisogna distinguere tra una durata cosmetica del filler di idrossiapatite di calcio e una durata curativa, quest’ultima si riferisce alla persistenza del prodotto nel tessuto. L’effetto cosmetico è visibile per 4-5 mesi: i punti trattati del viso risultano ben definiti. A mano a mano che tale effetto di definizione va scemando, l’idrossiapatite di calcio comincia a stimolare potentemente le cellule preposte alla produzione di collagene, aumentando così la tonicità della pelle. Ciò vuol dire che intervenire nuovamente con un secondo filler nel lasso di tempo tra i due effetti (cosmetico e curativo), permette di ottenere risultati soddisfacenti grazie a una progressiva somma di benefici. A tutto vantaggio della durata che può arrivare sino a 8 mesi. Poi ogni paziente è un caso a sé, ed è il motivo per cui bisogna essere sempre molto onesti».

 

 

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