25 Ott 2024
L'azione degli ultrasuoni microfocalizzati può essere combinata alla biostimolazione rigenerativa dell'idrossiapatite di calcio, per una rigenerazione profonda e dai risultati naturali della pelle.
Gli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati stimolano la produzione di collagene endogeno laddove necessario, ottimizzando il miglioramento dell'aspetto della pelle. L’aspetto della cute cambia con il tempo che passa, e spesso il risultato non è proprio quello che vorremmo vedere. Tra rughe d’espressione e lassità cutanee, non sappiamo proprio cosa fare per restituire al nostro viso un aspetto più tonico e luminoso, quindi più fresco e giovanile.
Quando il tessuto cutaneo invecchia perde caratteristiche quali compattezza, idratazione ed elasticità, lasciando spazio alla formazione ed alla conseguente comparsa dei tipici segni dell’invecchiamento. Inizialmente si creano rughe di espressione, legate al movimento dei muscoli mimici del volto. Sono le rughe che compaiono naturalmente quando muoviamo i muscoli mimici nelle varie espressioni, e sono quelle che ci caratterizzano, perché una persona leggera e spiritosa avrà le rughe che caratterizzano il sorriso più accentuate rispetto a una persona più seria e pensierosa, nella quale invece spiccheranno magari le rughe frontali.
Le pelli giovani sono caratterizzate da una buona elasticità, caratteristica che permette ad un tessuto di reagire agli stimoli e poi tornare alla sua conformazione normale, come un “ammortizzatore” nelle automobili. Ecco quindi spiegato il motivo principale per il quale le rughe di espressione si fissano quando la pelle invecchia o si disidrata: finché il tessuto cutaneo ha una buona elasticità, quando i muscoli mimici si distendono le rughe scompaiono. Al contrario, perdendo elasticità il tessuto fa più fatica a tornare disteso dopo essere stato sollecitato e, se non trattate in tempo il tessuto nemmeno tornerà disteso diventando quasi “cicatriziale”, per cui rimane la linea sottile della ruga.
La perdita di elasticità è strettamente correlata anche con la perdita di compattezza, per cui vediamo che la cute con gli anni tende sempre di più a scivolare verso il basso, cedendo alle spinte della forza di gravità. Questo cedimento a sua volta forma delle pieghe, che negli anni andranno a determinare quelle che conosciamo come rughe gravitazionali o rughe statiche, più profonde e meno facilmente trattabili di quelle di espressione.
Possiamo certamente fare qualcosa per prevenire l’invecchiamento cutaneo. Uno stile di vita non sano (eccesso di tabagismo, di alcool, cattiva cura del sonno, junk food, ipercortisolismo...) contribuirà a velocizzare l’invecchiamento o i segni precoci di quest’ultimo, mentre una routine giornaliera sana, insieme ad un’attività fisica moderata e ad un’alimentazione ricca di vitamine e di antiossidanti, aiutano a mantenere l’aspetto della pelle più sano, fresco e luminoso. Anche proteggere adeguatamente la pelle durante l’esposizione al sole, insieme ad una costante e congrua beauty routine sotto consiglio medico, sono degli ottimi alleati della bellezza della pelle.
D’altra parte, però, il processo di invecchiamento biologico è inevitabile. L’obiettivo di una buona Medicina estetica quale è: far indossare la propria età CON CLASSE, senza scadere nell’eccesso. Se mettiamo insieme la prevenzione di cui sopra con le tecniche non invasive di ringiovanimento messe a punto dalla medicina estetica di ultima generazione, ecco che possiamo affermare di poter mantenere l’aspetto della pelle disteso, fresco e luminoso più a lungo, invecchiando meno anno dopo anno.
Una delle tecniche più innovative è senza dubbio quella che prevede l’utilizzo degli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati. Questo metodo sfrutta l’energia degli ultrasuoni insieme ad una guida ecografica, la quale visualizza il tessuto sottocutaneo in tempo reale permettendo al medico di agire in maniera ottimale laddove più necessario ed essere estremamente preciso per donare quindi un risultato più performante.
Cerchiamo adesso di spiegarne meglio il funzionamento. La nostra pelle è composta da tre strati: epidermide, derma ed ipoderma. Quello intermedio, il derma, ha un ruolo determinante e fondamentale nel processo di invecchiamento. Nel derma ci sono cellule specializzate chiamate fibroblasti, deputati alla produzione di collagene ed elastina (ovvero la matrice extracellulare), due proteine che intersecandosi formano una rete solida e stabile a sostegno dell’epidermide, lo strato più esterno. La rete di collagene ed elastina permette di mantenere la pelle compatta ed elastica.
Con il passare degli anni (già a partire dai 25 anni di età) i fibroblasti rallentano la produzione di collagene, per cui nel tempo la rete perde efficienza e la pelle perde compattezza ed elasticità, lasciando spazio come abbiamo visto alla formazione delle rughe e degli altri segni dell’invecchiamento. Per essere ancora più tecnici, infatti, bisogna ricordare che ogni anno, la nostra cute perde l’1% di produttività cellulare. Questa perdita di produttività come si traduce? Che se a 10 anni ho ancora il 90% di produttività (pelle estremamente giovane) a 35 anni avrò una produttività del 65% (la cute inizia la fase di compenso, ovvero viene richiesto alle cellule una maggior performance per mantenere la produzione stabile, ma tali cellule iniziano ad andare in Burn-Out), e a 60 anni avrò una produttività del solo il 40%, ovvero una fase di invecchiamento repentino per perdita della fase compensatoria. Questo ovviamente accade se non ci si sottopone a trattamenti di Medicina Estetica utili a mantenere la normale idratazione e funzionalità cellulare (la Medicina Estetica Rigenerativa NON è la Medicina Estetica Trasformativa).
L’energia degli ultrasuoni microfocalizzati penetra nel derma, stimolando i fibroblasti a produrre nuovo collagene. La guida ecografica, allo stesso tempo, permette al medico di capire meglio dove e in quali aree veicolare lo stimolo, ossia quelle dove lo strumento rileva una maggiore carenza di collagene. Questo permette di ottenere dei risultati ottimali e duraturi sul miglioramento dell’aspetto della pelle.
Gli ultrasuoni microfocalizzati stimolano la produzione di collagene nella pelle, fornendo un effetto tensore (detto di tightening) e rassodante senza interventi chirurgici. In casi selezionati dove il cedimento e lieve-moderato (dove un lifting chirurgico non è ancora necessario) l’effetto è davvero liftante, mentre in casi moderati-severi la metodica conferisce un aspetto più teso senza però sostituire il lifting chirurgico.
Gli ultrasuoni vengono direzionati in profondità nella pelle, penetrando oltre gli strati superficiali, senza danneggiarli. A differenza di altre tecnologie, gli ultrasuoni possono raggiungere il tessuto muscolo-aponeurotico superficiale (SMAS), che è lo strato più profondo responsabile della tonicità e dell'elasticità della pelle. Questo è lo stesso strato che viene trattato in un lifting chirurgico.
Gli ultrasuoni microfocalizzati riscaldano in modo preciso i tessuti a profondità specifiche (generalmente da 1,5 mm a 4,5 mm).
Questo riscaldamento mirato crea “microlesioni termiche controllate” nel tessuto sottocutaneo. Sebbene le microlesioni non siano visibili in superficie, inducono una risposta di guarigione nel sottocute.
La risposta naturale del corpo a queste microlesioni è quella di avviare un processo di neocollagenesi, ossia la produzione di nuovo collagene. Il collagene è una proteina essenziale per mantenere la pelle elastica e compatta. Con l’invecchiamento, infatti, come abbiamo già detto, la produzione di collagene rallenta, portando a rilassamento e rughe.
Il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati, stimola i fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di collagene, a produrre nuove fibre di collagene, migliorando la struttura e la tonicità della pelle nel corso del tempo.
Poiché la neocollagenesi richiede tempo, i risultati del trattamento non sono immediati, ma si sviluppano gradualmente nei 3-6 mesi successivi. Col passare del tempo, si nota un miglioramento della compattezza della pelle, un sollevamento naturale e una riduzione delle rughe. In particolare, i principali benefici del trattamento sono:
Il trattamento, stimolando la produzione di nuovo collagene, porta ad una progressiva riduzione delle rughe e delle linee sottili nelle aree trattate.
La produzione di nuovo collagene non solo solleva e tonifica, ma migliora anche la texture della pelle. Dopo il trattamento, la pelle appare più liscia, compatta e più giovane. Questo effetto è visibile soprattutto in zone dove la pelle tende a creare elastosi, ovvero piccole rughe tra loro ravvicinate, difficili se non impossibili da trattare con filler classici.
Un altro risultato significativo è il sollevamento delle sopracciglia, che apre lo sguardo e dona un aspetto più fresco e riposato. Questo effetto è spesso apprezzato da chi cerca una soluzione non invasiva per ringiovanire la zona del contorno occhi.
Il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati non va a sostituire approcci chirurgici o altri trattamenti medico-estetici, anzi, ne potenzia l’effetto. L’esempio più lampante e scientificamente provato è l’associazione di idrossiapatite di calcio iniettiva a bassa densità. Tale metodica porta una sinergia di risultato aumentata rispetto il risultato dei singoli trattamenti (ovvero quei casi in cui 1 più 1 non fa 2 ma 3). Spesso in studio medico durante la valutazione preliminare, nei casi medi-avanzati si consiglia di approcciare in prima battuta con idrossiapatite di calcio a bassa densità diffusamente su tutto il viso, attendere 30 giorni prima di trattare le aree con gli ultrasuoni microfocalizzati e durante la visita di controllo post ultrasuoni microfocalizzati a 30 giorni, eseguire una seconda seduta di idrossiapatite di calcio (in questo caso a media densità) nelle aree di contouring (profilo mandibolare e zigomatica) di modo da donare nei mesi successivi una matrice di collagene maggiore nei punti anatomici di maggior trazione e donare alla paziente un aspetto liftato e NON gonfio.