22 Nov 2023
Agire sul collagene è la nuova via per avere un aspetto giovane. Ce ne parla la Dott.ssa Gabriella Gentili, specialista in Chirurgia Plastica.
Collagen is the new black! Parafrasando un fortunato slogan inglese, possiamo affermare con certezza che il collagene, al pari del nero, è un must, un elemento indispensabile di cui non poter fare a meno. E il discorso vale sia per la bellezza che per la salute della pelle.
Il motivo? Il collagene è una sostanza, in particolare una proteina fibrosa, che compone la pelle per il 70%; si trova nel derma, cioè lo strato più profondo della pelle, e serve a dare compattezza, tonicità e turgore ai tessuti. In termini concreti, il collagene ha il merito di rendere la pelle “aderente” ai lineamenti del viso, contrastando i cedimenti tipici dell’età matura. Allo stesso modo, nel corpo il collagene ha il pregio di farci sembrare tonici, a prescindere dalla forma fisica. Avete presente l’interno braccia e coscia che a un certo punto comincia a cedere? Ebbene, il fenomeno non dipende tanto da uno scarso allenamento muscolare, quanto da un tessuto dermico che con gli anni tende a consumarsi, manifestandosi con un aspetto “cascante”.
La produzione di collagene diminuisce con l’età: dopo i 25 anni se ne perde circa il 2%. Inoltre, si va incontro alla progressiva degradazione delle fibre di collagene, un fenomeno che comporta l’assottigliamento della pelle che diventa meno elastica e compatta.
Oltre all’età, i fattori responsabili della perdita di collagene sono l’eccessiva esposizione solare, soprattutto prolungata e priva di protezione, lo stress ossidativo e un’alimentazione povera di nutrienti.
Insomma, il collagene ha un ruolo chiave nella bellezza e nella salute della pelle. Come dire, se si cura il collagene, ci si assicura una pelle con una buona qualità, ovvero una pelle sana e bella, leggi: giovane. Senz’altro lo stile di vita conta e anche un corredo genetico propizio, ma contro il tempo “da soli” più di tanto non si può agire. Ed è qui che interviene la nuova medicina estetica, che negli ultimi anni ha messo a punto metodiche per favorire la rigenerazione e la ristrutturazione del collagene.
Cosa vuol dire? Oggi ci sono protocolli di medicina estetica che tendono a migliorare la qualità della pelle anziché occuparsi solo della mera cancellazione delle rughe o di altri inestetismi. E nel mirino del medico c’è proprio il collagene, che diventa il punto di partenza ma anche di arrivo di un programma anti-invecchiamento. L’obiettivo è rendere il collagene più denso, come quando si era giovani.
Va precisato che il collagene non si inietta (come avviene per esempio con l’acido ialuronico), ma lo si rigenera e lo si ristruttura. In particolare, esistono filler di nuova generazione che forniscono al derma un importante stimolo alla produzione di nuove fibre di collagene. È stato dimostrato che una sostanza molto efficace in tal senso è l’idrossiapatite di calcio: a partire dalla quarta settimana dopo il trattamento, stimola inizialmente la produzione di collagene di tipo 3, che nel giro di qualche mese viene sostituito da collagene di tipo 1.
Grazie ai filler a base di idrossiapatite di calcio, il viso a poco a poco recupererà la sua tonicità, mostrando lineamenti più definiti, soprattutto al livello della mandibola, degli zigomi e delle guance. In realtà, il paziente esce già dalla prima seduta con il viso più tonico che, a differenza di quanto accade con l’uso di sostanze riempitive volumizzanti, non risulterà mai alterato. Anzi, il vantaggio di questi trattamenti è che preservano la fisionomia di base, pur ripristinando la forma originaria che col tempo si sta modificando. È noto che, a causa dell’invecchiamento, il viso perde di definizione mostrando un ovale più largo e meno affilato: sono tutti effetti collaterali di un collagene degradato che non riesce più ad assolvere alla sua funzione di sostegno della pelle.
Oltre al risultato immediato, le zone trattate con l’idrossiapatite di calcio beneficeranno di un miglioramento graduale che si svilupperà nei mesi successivi, quando si saranno formate le nuove fibre di collagene che forniranno sostegno ed elasticità. Se si ripete il trattamento con cadenza periodica, l’effetto correttivo sarà ancora più rilevante. E permetterà di ridurre la frequenza delle sedute. Sarà il medico a decidere se e quando intervenire nuovamente con i filler.
Per chi è indicato il filler a base di idrossiapatite di calcio? La risposta più immediata è: per chi presenta cedimenti cutanei del terzo medio inferiore del viso, ma in realtà si tratta di un prodotto versatile, in grado di ripristinare i volumi persi a causa dell’età, come: guance scavate, zigomi appiattiti, linea della mandibola sfuggente, mento poco proiettato.
Il dato interessante è che, in seguito all’utilizzo di filler di nuova generazione, la pelle diventa sì più bella (tonica e compatta), ma anche più sana (con un derma che funziona come quando si era più giovani). Ecco che la lotta all’invecchiamento si configura come una sorta di “occasione” per occuparsi della salute del paziente, e non più solo del suo aspetto estetico. E in questo rapporto tra salute e bellezza della pelle il collagene funge da collante, in un casuale gioco di parole molto evocativo.