29 Lug 2024
Il peeling bifasico è un trattamento che migliora qualità e texture della pelle. Non è fotosensibilizzante, per cui possiamo farlo anche in estate prima di partire per il mare.
Come si fa ad ottenere una bellissima abbronzatura? Una di quelle perfette: dorata, omogenea, senza macchie né eritemi e né scottature. Sembra un sogno, perché ogni anno i primi giorni di mare sembrano essere sempre un disastro, nonostante le nostre creme solari acquistate dopo nottate di navigazione su internet, spaziando tra blog e siti di profumerie, farmacie, dermatologi e medici estetici.
Come l’erba del vicino è sempre più verde, anche l’abbronzatura del nostro vicino di ombrellone è sempre migliore della nostra. Ma perché? Cosa dovremmo fare per ottenere finalmente anche noi una di quelle abbronzature uniformi e dal colorito che si sposa perfettamente con quello naturale della nostra pelle?
Iniziamo con il dire che la qualità della pelle di partenza ha un ruolo significativo anche sulla qualità dell’abbronzatura. Se ad esempio la nostra pelle è opaca, non potremmo pretendere neanche un’abbronzatura luminosa. Se invece la nostra pelle non è curata, e quindi presenta zone più secche, rughe evidenti, o altri inestetismi dell’invecchiamento cutaneo, sarà difficile per noi ottenere subito un’abbronzatura omogenea.
Le creme solari proteggono, ci offrono uno schermo dai raggi UVA e UVB, i quali sono responsabili del fotoaging, ossia quel processo di invecchiamento cutaneo causato dall’esposizione cronica al sole. Molte di esse hanno anche un fattore idratante, per cui aiutano la pelle a mantenersi morbida e setosa. Quello che però certamente non riescono a fare, proprio perché la loro funzione principale non è questa, ma schermare le radiazioni solari, è migliorare la struttura della pelle. Quello dobbiamo farlo prima di esporci al sole, attraverso prodotti e trattamenti specifici.
Se arriviamo infatti ad esporci al sole con la pelle rigenerata e strutturalmente solida e dalla texture liscia, allora sì che riusciremo a guadagnarci quella che ci sembra l’abbronzatura perfetta: dorata, uniforme, omogenea e luminosa. È quindi importante quanto prima eliminare il grigiore invernale e rivitalizzare le cellule della nostra pelle, attraverso trattamenti esfolianti e nutrienti. A casa possiamo fare più spesso uno scrub, ma se vogliamo agire più in profondità allora possiamo rivolgerci ad un medico estetico e regalarci un peeling.
Il peeling chimico è un trattamento di medicina estetica non invasiva, il che vuol dire che si realizza senza l’utilizzo né di bisturi e né di aghi. È un trattamento chimico, che consiste nell’applicare delle sostanze sulla pelle che agiscono esfoliando il tessuto cutaneo in profondità, per stimolare il turnover (ossia la rigenerazione) cellulare ristrutturando la pelle in profondità. Il risultato è un tessuto più liscio, omogeneo e luminoso.
Il peeling è il trattamento ideale per rigenerare la pelle e preparare la base per una perfetta abbronzatura. Ma quanto in profondità agisce il peeling? Per spiegarlo meglio iniziamo con il dire che la nostra pelle è formata da tre strati, che sono (partendo dall’esterno) epidermide, derma e tessuto sottocutaneo. L’epidermide è quindi la parte più esterna e quindi quella che comprende la cute, l’ipoderma quella più interna, che è costituita da tessuto muscolare e grasso sottocutaneo, mentre il derma è lo strato intermedio, ed è quello più importante nel mantenimento della salute e della bellezza della pelle.
Il derma è un tessuto connettivo ed ha una funzione prevalente di sostegno, garantita dalla presenza di una rete formata da due proteine fibrose che sono prodotte da cellule specializzate nel derma stesso e che si chiamano collagene ed elastina. La presenza di riserve di collagene e di elastina garantisce il mantenimento della struttura del tessuto e di caratteristiche quali compattezza ed elasticità della pelle. Con il tempo però il nostro organismo produce sempre meno collagene, ed è principalmente per questo che vediamo comparire i segni dell’invecchiamento cutaneo, come le rughe e le lassità, causate proprio dalla perdita di elasticità e tono del tessuto.
Il peeling agisce principalmente a livello di epidermide e derma dove, attraverso un’azione esfoliante profonda determinata dagli acidi forti presenti all’interno della sua formulazione, va ad eliminare le cellule morte superficiali stimolandone il ricambio, definito anche turnover. In pratica l’esfoliazione va a stimolare la rigenerazione delle cellule della pelle, donando al tessuto una nuova freschezza e luminosità.
Gli acidi utilizzati nei peeling sono diversi e in diversa formulazione, e vengono scelti dal medico estetico a seconda dell’azione che si desidera ottenere e dalla situazione della pelle di partenza, così come dall’età del soggetto che si sottopone al trattamento. Esistono acidi meno aggressivi come gli acidi della frutta che agiscono più in superficie, e sono quelli che si utilizzano in genere per le pelli più giovani, mentre acidi più forti come ad esempio il TCA (Acido Tricloroacetico) hanno un’azione esfoliante più profonda e sono destinati il più delle volte a pelli più adulte.
Se lo paragoniamo a uno scrub che pure è un trattamento esfoliante, la differenza è che il peeling è più efficace perché agisce più in profondità. Lo scrub agisce a livello dello strato corneo, ossia quello più esterno dell’epidermide, andando ad eliminare lo strato di cellule morte più superficiali e rendendo così la pelle più liscia e luminosa. La sua formulazione comprende infatti in genere i granuli, i quali hanno un’azione esfoliante, ed una componente più idratante che aiuta a rendere la pelle più morbida.
Il peeling agisce più in profondità nell’epidermide e nel derma, pertanto è un trattamento molto più efficace sia nell’eliminare le cellule morte e sia però nello stimolare la rigenerazione profonda delle cellule e del collagene, cosa che non si riesce a fare con uno scrub. È questo il motivo per il quale lo scrub possiamo farlo a casa, mentre per il peeling dobbiamo rivolgerci ad un medico estetico qualificato.
Essendo un trattamento a base di acidi, la prima cosa che ci viene da pensare è che il peeling non possa essere effettuato nella stagione estiva perché fotosensibilizzante. In effetti il peeling “scopre” lo strato superficiale della pelle, per cui è necessario avere delle accortezze dopo il trattamento, accortezze che in estate potrebbero essere più difficili da avere. I peeling tradizionali non sono infatti, almeno la maggior parte delle volte, consigliati nella stagione estiva ma più in primavera, proprio per preparare la pelle all’estate.
Sono state messe a punto però delle nuove formulazioni: i cosiddetti peeling bifasici. A differenza dei peeling tradizionali nei peeling bifasici troviamo sempre un acido forte, come ad esempio il TCA, ma anche dei gruppi funzionali composti da amminoacidi e vitamine che hanno il compito di nutrire e proteggere la pelle.
Rispetto ai tradizionali peeling monofasici, i peeling bifasici uniscono all’azione desquamante quella biorivitalizzante. L’acido tricloroacetico ha, come nei peeling monofasici, un effetto esfoliante e quindi rimuove lo strato cutaneo superficiale, mentre il complesso di aminoacidi e vitamine stimola tutta una serie di processi di rigenerazione cellulare, stimolando anche la produzione di nuovo collagene. I complessi funzionali stabilizzano poi il TCA, dando come risultato finale un peeling ugualmente efficace ma più “soft” e meno aggressivo. Ideale quindi anche in estate, perché questo tipo di peeling non è fotosensibilizzante.
Il peeling bifasico è quindi un ottimo trattamento anche per preparare la pelle al sole, a patto che sia eseguito da un medico esperto e che noi ci impegniamo a seguire scrupolosamente tutte le prescrizioni che ci verranno fornite per i giorni successivi alla seduta.