Winter glow: il ringiovanimento viso che illumina l’inverno
Trattamenti di medicina estetica per un ringiovanimento viso effetto glow, per contrastare la perdita di turgore e luminosità della pelle in inverno.
- Perché il viso perde turgore e luminosità in inverno
- La skincare invernale: cosa non deve mai mancare
- Peeling bifasico: rinnovare e nutrire in un’unica seduta
- Biostimolazione con CaHA: ripristinare turgore e compattezza
- Ultherapy PRIME®: ultrasuoni microfocalizzati per un lifting invernale non invasivo
L’inverno rappresenta una delle stagioni più complesse per la salute e la bellezza della pelle del viso. Le basse temperature, gli sbalzi termici continui tra gli ambienti interni riscaldati e l’esterno freddo, l’aria secca ed il vento determinano una progressiva compromissione dello strato idrolipidico cutaneo, la barriera naturale che protegge la pelle dalla disidratazione e dagli stress ambientali. Quando questa barriera si danneggia, l’epidermide diventa più vulnerabile, perde acqua più facilmente e, di conseguenza, appare spenta, disomogenea e meno tonica.
A livello fisiologico, l’inverno rallenta numerosi processi biologici chiave implicati nella bellezza e nella salute della pelle, in particolare:
- la microcircolazione si riduce, perché il freddo causa vasocostrizione, e di conseguenza è minore l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule
- il turnover cellulare rallenta, causando ispessimento corneo e pelle opaca
- la sintesi di collagene può diminuire, favorendo una maggiore lassità cutanea e la comparsa delle rughe.
Tutto questo si evidenzia sulla pelle con cambiamenti caratteristici della stagione invernale: colorito spento, disidratazione marcata, texture irregolare, perdita di elasticità e accentuazione delle rughe sottili. In questo contesto, parlare di ringiovanimento viso non significa soltanto contrastare l’invecchiamento, ma ricostituire le condizioni ottimali affinché la pelle possa funzionare correttamente anche in quelle che potremmo definire “condizioni climatiche avverse”.
La risposta parte in primis dalla skincare, che in inverno dovrebbe essere profondamente diversa rispetto a quella estiva: occorrono detergenti non aggressivi e creme ricche di lipidi funzionali, molecole umettanti come acido ialuronico, antiossidanti come vitamina C ed E, e (nonostante molti lo trascurino) un filtro di protezione solare quotidiano. I raggi UVA, responsabili dell’invecchiamento cutaneo, sono infatti presenti anche in inverno, sono molto penetranti e riescono ad attraversare barriere come vetro, nuvole o simili.
La sola skincare, però, può non essere sufficiente quando si desidera un miglioramento visibile, stabile e fisiologicamente mirato della pelle, e per questo negli anni si sono sviluppati in medicina estetica diversi trattamenti efficaci e minimamente o per nulla invasivi.
Tra i trattamenti estetici più moderni ed efficaci per ottenere un ringiovanimento viso, ed un vero winter glow luminoso e naturale, troviamo: peeling (in particolare gli innovativi peeling bifasici), biostimolazione con idrossiapatite di calcio (CaHA), e lifting non chirurgico con ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati (trattamento Ultherapy PRIME®).
Vediamo quindi perché il viso appare più spento ed opaco in inverno, quali sono i prodotti che non possono mancare nella skincare giornaliera della stagione fredda, e come combinare uno o più trattamenti per un effetto winter glow naturale ed armonioso.
Perché il viso perde turgore e luminosità in inverno
Il viso perde turgore e luminosità in inverno a causa di una serie di cambiamenti che il freddo innesca in alcuni processi biologici. Le basse temperature inducono vasocostrizione, il che vuol dire che i capillari si restringono per preservare il calore corporeo, e questo porta a una riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti al derma. La conseguenza è un rallentamento delle funzioni cellulari, quindi un rallentamento del turnover e anche della produzione di collagene, proteina essenziale per la pelle. Il risultato è un incarnato più opaco e spento.
Il freddo agisce anche danneggiando il film idrolipidico superficiale, uno strato composto da sebo e acqua che funge da barriera protettiva per l’epidermide proteggendola dall’aggressione degli agenti esterni e mantenendo la corretta idratazione. Quando questa barriera si assottiglia la pelle perde turgore perché aumenta la disidratazione, e ne conseguono anche perdita di elasticità, comparsa di microfessurazioni (quelle che comunemente chiamiamo “taglietti da freddo”) e texture più ruvida.
La disidratazione invernale, se non adeguatamente trattata, può diventare cronica ed accelerare il processo di invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe statiche, soprattutto intorno a occhi e labbra.
La skincare invernale: cosa non deve mai mancare
Una skincare invernale scientificamente valida deve avere due obiettivi: proteggere la barriera cutanea e ottimizzare l’idratazione.
Gli elementi fondamentali sono:
- Detergenti non schiumogeni: i detergenti schiumogeni spesso contengono tensioattivi aggressivi che possono alterare i lipidi di superficie. È meglio quindi usare per pulire la pelle latti detergenti, oli o gel delicati.
- Idratazione multilivello: una crema efficace dovrebbe contenere agenti umettanti (es. acido ialuronico, glicerina) i quali aiutano la pelle ad attrarre e trattenere acqua; lipidi riparatori (es. ceramidi, burro di karité, colesterolo) i quali aiutano a ricostruire e preservare la barriera idrolipidica e occlusivi leggeri come lo squalano) che riducono la TEWL (Transepidermal Water Loss).
- Antiossidanti: vitamina C che illumina, protegge e stimola il collagene, insieme a vitamina E, che contrasta i radicali liberi la cui produzione è incrementata dagli sbalzi termici.
- Protezione solare quotidiana: la luce UV (soprattutto UVA) attraversa le nuvole e causa danni anche d’inverno. Una crema con SPF (Sun Protection Factor) previene macchie, degradazione del collagene e fotoaging.
La skincare può essere supportata dai trattamenti moderni di medicina estetica, che hanno come scopo non più solo correggere un difetto (ad esempio, spianare le rughe), ma piuttosto migliorare l’aspetto complessivo della pelle stimolando i processi biologici che vengono rallentati dall’età e dall’azione di fattori ambientali (freddo, raggi UV, ecc.).
Peeling bifasico: rinnovare e nutrire in un’unica seduta
L’inverno è la stagione ideale per i peeling, perché l’esposizione solare è ridotta e la pelle ha tempo di trarre beneficio dall’eliminazione delle cellule morte accumulate.
I più moderni peeling bifasici combinano un’azione esfoliante controllata, utile a uniformare la texture ed a riattivare il turnover cellulare, con una fase nutritiva e antiossidante che nutre la pelle rinforzando la barriera cutanea. Questo duplice effetto rende la pelle più luminosa, levigata e più ricettiva ad ulteriori trattamenti.
La fase esfoliante del peeling bifasico in genere acidi forti come il TCA (Acido Tricloroacetico), i quali esplicano la classica azione esfoliante profonda dei peeling: rimuovono lo strato corneo ispessito e favoriscono la rigenerazione cellulare, rendendo la pelle più liscia, luminosa e dalla texture omogenea.
La fase nutriente contiene vitamine e gruppi funzionali come peptidi. La sua funzione è quella di nutrire la pelle e stimolare la produzione di collagene, in modo tale da compensare la tendenza della pelle ad irritarsi e seccarsi nella stagione invernale. I peptidi contribuiscono a ricostruire il tessuto, mentre le vitamine hanno un’azione antiossidante, contrastando i radicali liberi in eccesso che favoriscono l’invecchiamento.
Il risultato è un ringiovanimento pelle naturale, che appare più liscia, luminosa, ricettiva e rigenerata, con un evidente effetto “glow”.
Biostimolazione con CaHA: ripristinare turgore e compattezza
I filler a base di idrossiapatite di calcio non si limitano a riempire: la loro funzione principale è la biostimolazione. Le microsfere di CaHA creano una matrice che stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene, migliorando densità, compattezza ed elasticità della pelle. Perfetto per supportare il tessuto in inverno, quando questo è più fragile ed ha bisogno di supporto strutturale profondo.
Le microsfere di idrossiapatite di calcio immerse in un gel carrier, una volta iniettate, creano inducono una risposta biologica naturale che comprende aumento della produzione di collagene di tipo I e III, maggiore densità dermica, miglioramento della texture e del turgore cutaneo.
La biostimolazione con CaHA è il trattamento ideale per chi nota una perdita di volume e tono in diverse aree del viso, oppure una pelle particolarmente segnata dalla disidratazione invernale.
Ultherapy PRIME®: ultrasuoni microfocalizzati per un lifting invernale non invasivo
Ultherapy PRIME® è una delle tecnologie più avanzate nel ringiovanimento non invasivo: utilizza gli ultrasuoni microfocalizzati per stimolare la neocollagenesi fino agli strati profondi, compreso lo SMAS (Sistema Muscolo-Aponeurotico Superficiale), che è lo strato della pelle che viene trattato con un lifting chirurgico. La guida ecografica permette al medico di visualizzare in tempo reale muscoli, derma e sottocute, aumentando precisione, efficacia e sicurezza per un vero e proprio lifting ma senza l’utilizzo del bisturi.
Gli impulsi di calore generati dagli ultrasuoni microfocalizzati innescano negli strati profondi della pelle la produzione di nuovo collagene ed il rimodellamento del SMAS.
Il risultato è un miglioramento progressivo nel tono del viso, definizione mandibolare, compattezza di collo e décolleté, e sollevamento del sopracciglio, per un viso naturalmente più radioso e luminoso.
La combinazione per un autentico winter glow comprende protezione della pelle, skin care, alimentazione ricca di vitamine ed antiossidanti, e trattamenti di medicina estetica innovativi come peeling bifasico, biostimolazione con CaHA e lifting non chirurgico con ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati, trattamenti che si possono eseguire da soli o in combinazione, a seconda del parere professionale del medico estetico.
