Rinnova e stimola la pelle: la combinazione peeling e biostimolazione CaHA
In autunno rigeneriamo la pelle con peeling e biostimolazione CaHA: esfoliazione e stimolazione del collagene per un viso più fresco e luminoso.
- Il ruolo del peeling chimico nella rigenerazione cutanea
- Il peeling bifasico: evoluzione tecnologica
- Rationale e indicazioni cliniche del peeling bifasico
- Gli effetti del freddo sulla pelle: perché intervenire in autunno
- Perché combinare peeling e biostimolazione CaHA
- Indicazioni cliniche della combinazione peeling + caha
L’autunno rappresenta una finestra terapeutica ideale per intervenire in maniera mirata sulla qualità cutanea. Dopo i mesi di intensa esposizione solare, la cute mostra spesso sia segni clinici sia alterazioni subcliniche di fotoaging: ispessimento dello strato corneo, disidratazione, irregolarità cromatiche, perdita di elasticità e aumento della rugosità superficiale.
Questi cambiamenti sono in parte reversibili, ma rappresentano un segnale biologico chiaro: la pelle entra in uno stato di “esaurimento funzionale” e necessita di un intervento rigenerante strutturato.
L’esposizione ai raggi UV induce un incremento significativo delle specie reattive dell’ossigeno (ROS), che provocano danno ossidativo alle membrane cellulari, al DNA e alle fibre collagene ed elastiche del derma. Come descritto in numerosi studi istologici, i raggi UV stimolano l’attivazione delle metalloproteinasi (MMP), enzimi responsabili della degradazione del collagene di tipo I e III, contribuendo a un progressivo assottigliamento dermico e alla comparsa di lassità.
Il ruolo del peeling chimico nella rigenerazione cutanea
Il peeling chimico rappresenta uno dei trattamenti più consolidati e supportati da evidenze scientifiche per il miglioramento della qualità epidermica e dermica superficiale.
Le sue azioni principali includono:
- rimozione controllata dello strato corneo danneggiato;
- aumento del turnover epidermico;
- stimolazione della proliferazione dei cheratinociti;
- riduzione di discromie e irregolarità superficiali;
- aumento della luminosità e della permeabilità cutanea ai principi attivi topici.
Diversi studi hanno dimostrato che, dopo un ciclo di peeling, si osserva un miglioramento significativo della texture cutanea e una riduzione delle alterazioni pigmentarie leggere e moderate (Rendon et al., 2010).
Il peeling bifasico: evoluzione tecnologica
Negli ultimi anni è emersa una generazione più avanzata di peeling: i peeling bifasici.
Questi protocolli integrano due componenti fondamentali:
- Fase esfoliante, spesso a base di TCA (acido tricloroacetico), che rimuove lo strato corneo e stimola il turnover epidermico.
- Fase funzionale, costituita da complessi di aminoacidi, vitamine, acido ialuronico e co-fattori che migliorano idratazione, elasticità e riparazione.
Questa doppia azione permette non solo di rinnovare la superficie cutanea, ma anche di migliorare la funzionalità biologica del derma superficiale.
Rationale e indicazioni cliniche del peeling bifasico
Il peeling bifasico risulta particolarmente efficace per:
- fotoaging lieve e moderato;
- cute spenta e asfittica;
- irregolarità di texture e pori dilatati;
- esiti superficiali di acne;
- preparazione cutanea ad altri trattamenti (filler, biostimolazione, energy-based devices).
Il vantaggio clinico principale consiste nel fatto che il TCA aumenta la permeabilità cutanea, facilitando la penetrazione di sostanze funzionali che, a loro volta, attivano i fibroblasti e favoriscono la sintesi di collagene.
Gli effetti del freddo sulla pelle: perché intervenire in autunno
Non è solo il sole a rappresentare un fattore di stress cutaneo: anche il freddo ha un impatto biologico significativo sulla pelle. Con l’abbassarsi delle temperature e l’arrivo dell’aria secca, il film idrolipidico si altera, riducendo la capacità della cute di trattenere acqua e lipidi. La conseguenza è un aumento della perdita d’acqua transepidermica (TEWL), con disidratazione progressiva e maggiore suscettibilità alla sensibilizzazione.
Inoltre:
- la vasocostrizione periferica limita l’apporto di ossigeno e nutrienti;
- il metabolismo cellulare rallenta;
- il turnover epidermico si riduce;
- la pelle diventa più ruvida, meno elastica e meno reattiva ai trattamenti topici.
Gli sbalzi termici tra esterni freddi e interni riscaldati aggravano ulteriormente il quadro, aumentando rossori e fragilità capillare.
Perché combinare peeling e biostimolazione CaHA
La combinazione di peeling chimico e biostimolazione con idrossiapatite di calcio (CaHA) ha un forte razionale clinico, perché interviene su due livelli complementari.
Il peeling:
- migliora la luminosità;
- riduce ispessimenti e irregolarità;
- elimina le cellule morte;
- potenzia la penetrazione dei trattamenti successivi;
- rende l’epidermide più uniforme e ricettiva.
L’idrossiapatite di calcio (CaHA) è composta da microsfere sospese in un gel veicolante biocompatibile. Una volta iniettata:
- Il gel viene gradualmente riassorbito.
- Le microsfere restano nel derma come scaffold temporaneo.
- I fibroblasti vengono attivati.
- Si avvia la sintesi di collagene di tipo I e III.
- La matrice extracellulare si riorganizza.
Numerosi studi istologici hanno mostrato un aumento misurabile della densità dermica già dopo 8–12 settimane (Berlin et al., 2019). L’effetto clinico è un miglioramento progressivo del tono, della compattezza e dell’elasticità.
Sinergia: perché 1 + 1 = 3
Associazione peeling + CaHA significa:
- miglioramento immediato (grazie al peeling);
- miglioramento strutturale a medio termine (grazie alla CaHA);
- risultati più armoniosi e duraturi rispetto ai trattamenti isolati.
Il peeling prepara la pelle, mentre la CaHA lavora in profondità. Insieme:
- aumentano la qualità dermica;
- migliorano l’elasticità;
- attenuano microrughe e texture irregolare;
- rafforzano la barriera cutanea;
- rendono la pelle più resiliente al freddo.
Biostimolazione con CaHA: dati clinici e meccanismo d’azione
La biostimolazione con idrossiapatite di calcio (CaHA) è una metodica consolidata nella medicina estetica moderna. È composta da microsfere di CaHA sospese in un gel veicolante biocompatibile e riassorbibile. Il suo meccanismo si divide in due fasi:
Fase immediata
Il gel fornisce un leggero effetto di sostegno e miglioramento della texture nelle prime settimane, senza conferire volumi innaturali.
Fase biologica
Dopo il riassorbimento del gel:
- le microsfere rimangono nel derma;
- agiscono da struttura temporanea (“scaffold”);
- attivano fibroblasti e cellule stromali;
- inducono la sintesi di nuovo collagene;
- migliorano lo spessore e la densità dermica.
Studi in vitro e in vivo documentano:
- aumento di collagene I e III;
- riorganizzazione delle fibre elastiche;
- miglioramento della matrice extracellulare;
- aumento della resilienza tissutale (Goldberg et al., 2020).
Il miglioramento clinico è progressivo e naturale, con un picco di visibilità a 2–3 mesi, e può persistere per diversi mesi.
Indicazioni cliniche della combinazione peeling + CaHA
Il trattamento combinato è particolarmente indicato per pazienti che presentano:
- fotoaging lieve o moderato;
- rughe sottili e microrugosità;
- texture irregolare o pelle ispessita;
- perdita di tono del terzo medio e inferiore;
- pelle spenta e scarsamente elastica;
- ridotta capacità di trattenere acqua;
- preparazione cutanea a stagioni fredde o periodi di stress ambientale.
Può essere usato anche come “reset cutaneo” dopo estate, gravidanza, malattie debilitanti o periodi di forte stress ossidativo.
Sicurezza, controindicazioni e selezione del paziente
La combinazione di peeling e CaHA presenta un buon profilo di sicurezza se eseguita da un medico esperto e con corretta selezione dei pazienti.
Controindicazioni principali
- Gravidanza e allattamento.
- Patologie cutanee infiammatorie attive (dermatite atopica, rosacea in fase acuta, acne severa).
- Infezioni locali (batteriche, virali, micotiche).
- Tendenza a cicatrici ipertrofiche.
- Terapia con isotretinoina orale nei 6–12 mesi precedenti per alcuni tipi di peeling.
- Disturbi della coagulazione non controllati.
Valutazione clinica essenziale
Prima del trattamento è fondamentale:
- anamnesi completa;
- valutazione del fototipo (rischio di PIH);
- analisi della qualità dermica;
- valutazione delle aspettative del paziente;
- discussione dei benefici e dei limiti;
- definizione del numero ideale di sedute.
Protocollo del trattamento: approccio personalizzato
La combinazione peeling + CaHA deve essere adattata alle esigenze individuali del paziente.
Tempistiche e sequenza
In genere:
- Peeling chimico
- esfoliazione controllata;
- aumento della permeabilità cutanea;
- preparazione ideale alla fase successiva.
- Biostimolazione con CaHA
- eseguita nella stessa seduta o in una seduta separata (1–2 settimane dopo), a seconda del tipo di peeling;
- stimolazione profonda della matrice dermica;
- miglioramento progressivo della densità e del tono.
Numero di sedute
- Peeling: 2–4 sedute a distanza di 3–4 settimane.
- CaHA: 1 seduta ogni 6–12 mesi, con eventuale richiamo dopo 3 mesi.
Aree trattabili
- Viso;
- collo;
- décolleté;
- mani.
Ciò consente una rigenerazione completa e armoniosa.
Risultati clinici attesi
La sinergia dei due trattamenti offre benefici misurabili:
Immediati (post-peeling)
- pelle più luminosa;
- miglioramento della grana;
- riduzione dell’opacità;
- maggiore omogeneità dell’incarnato.
Progressivi (post-CaHA)
- aumento della compattezza dermica;
- riduzione della lassità lieve-moderata;
- miglioramento dell’elasticità;
- attenuazione delle microrughe;
- miglioramento della definizione del contorno del viso.
Benefici a lungo termine
- aumento della resilienza cutanea;
- maggiore capacità di resistere a stress ambientali;
- riduzione della TEWL;
- ripristino della matrice extracellulare.