Preparare la pelle al sole: detersione, esfoliazione e idratazione

06 Giu 2024

preparare la pelle al sole

Per preparare la pelle al sole è importante seguire tre step: detersione, esfoliazione e idratazione per un'abbronzatura dorata e uniforme.

Si avvicina l’estate, stagione nella quale cerchiamo di perdere il grigiore invernale per acquisire un colorito più caldo e dorato e magari evitare di applicare fondotinta o BB cream o qualsiasi altro cosmetico per uniformare la texture, perché la pelle potrebbe apparire già perfetta così. La realtà è però spesso il contrario: un’abbronzatura dorata ed uniforme sembra un obiettivo difficilissimo da raggiungere. Dopo le prime giornate di esposizione al sole, quello che ritroviamo sovente sulla pelle sono arrossamenti, macchie o colorito a chiazze. Insomma, tutte quelle cose che proprio vorremmo evitare. Il risultato dell’esposizione al sole dipende essenzialmente dai seguenti due fattori: 

  • Protezione adeguata della pelle

Sappiamo bene che dobbiamo esporci al sole consapevolmente, proteggendo la pelle ed adottando determinati accorgimenti. La radiazione solare è composta principalmente da due tipi di radiazioni ultraviolette, quelle di tipo A (UVA) e quelle di tipo B (UVB). Gli UVB sono presenti soprattutto in estate ed agiscono sulla pelle in modo più superficiale: sono molto intensi, ed in quanto tali responsabili di scottature e di eritemi.  Gli UVA sono invece presenti tutto l’anno, sia in estate e sia in inverno: sono radiazioni meno intense in termini di energia ma molto più penetranti, riuscendo ad attraversare barriere come nuvole e vetri, diventando i principali responsabili dell’invecchiamento della cute. I raggi UVA incrementano nell’organismo la produzione dei radicali liberi, molecole che favoriscono la degradazione di collagene, elastina ed acido ialuronico, ossia delle componenti essenziali della struttura della pelle.

Il collagene e l’elastina sono due proteine che si organizzano in strutture fibrillari: intersecandosi tra loro, formano una rete che funge per l’epidermide da vera e propria impalcatura di sostegno. L’acido ialuronico è invece uno zucchero in grado di legarsi a moltissime molecole di acqua: così facendo forma una matrice gelatinosa che dona alla pelle idratazione profonda, volumi e turgore. 

L’applicazione di creme con filtri solari ad ampio spettro è pertanto fondamentale non solo per ridurre il rischio di tumori della pelle, ma anche per ridurre i danni sulla pelle, ovvero il cosiddetto photoaging. Il fototipo della pelle influisce sulla risposta della pelle al sole, ma non in maniera così significativa come siamo portati a pensare. Le persone con un fototipo scuro hanno una protezione di base certamente maggiore rispetto a quelle con un fototipo chiaro, ed è per questo che sono molto meno soggette a scottature, eritemi ed arrossamenti. D’altra parte però, proprio per questo motivo le persone con un fototipo di pelle più scuro dimenticano troppo spesso di applicare la crema protettiva perché pur sapendo che i raggi UV del sole favoriscono l’invecchiamento cutaneo, non vedono danni immediati come invece accade sulla pelle di chi ha un fototipo più chiaro. 

Proteggere la pelle dal sole vuol dire prima di tutto applicare una crema con un fattore di protezione adeguato. La crema andrebbe applicata sempre prima dell’esposizione, e applicarla nuovamente ogni 2-3 ore perché l’efficacia si riduce con la sudorazione, ed in ogni caso dopo l’immersione in acqua o la doccia. Oltre a questo, in particolare nelle prime giornate di esposizione, dovremmo prestare particolare attenzione anche agli orari, evitando le ore centrali della giornata quando i raggi del sole sono più intensi e perpendicolari.

  • Qualità del tessuto cutaneo

Perché, pur prestando la stessa attenzione ed avendo più o meno lo stesso fototipo, la nostra vicina di ombrellone ha un’abbronzatura migliore della nostra? L’uniformità del colorito dipende dalla skin quality,  ovvero dalla qualità della pelle: se la nostra vicina ha un’abbronzatura più bella, è certamente perché si prende meglio cura della propria pelle. 

Per preparare la pelle al sole, gli step da seguire sono essenzialmente tre: detersione, esfoliazione ed idratazione. La detersione è fondamentale per liberare i pori da impurità ed eccesso di sebo, entrambe condizioni che possono favorirne l’ostruzione e la dilatazione. I pori dilatati sono i principali inestetismi a danneggiare l’omogeneità della texture cutanea, e di conseguenza anche l’omogeneità del colorito dell’abbronzatura. L’idratazione è sempre importante ma lo è ancora di più in preparazione alla stagione calda, in quanto dopo l’esposizione la pelle è più secca e spesso a caus della sudorazione si applicano creme emollienti con meno frequenza.

Lo step più importante per preparare la pelle al sole è però senza dubbio l’esfoliazione, trattamento attraverso il quale si elimina lo strato superficiale di cellule morte e si lascia spazio alla rigenerazione degli strati sottostanti della pelle, che guadagna in termini di miglioramento della texture, elasticità, luminosità e freschezza.

L’esfoliazione superficiale possiamo farla a casa con lo scrub, un cosmetico composto generalmente da una sostanza a consistenza gelatinosa all’interno della quale sono presenti dei granuli, i quali agiscono rimuovendo meccanicamente lo strato più superficiale di cellule morte. 

Per andare più in profondità potremmo invece scegliere un peeling chimico. In questo caso non possiamo ovviamente farlo da soli, ma dobbiamo rivolgerci ad un medico estetico. Il peeling può essere più superficiale o più profondo, ma in ogni caso la sua azione parte dagli strati più profondi dell’epidermide, per cui va eseguito in ambiente controllato e da un professionista competente. Il peeling è il trattamento ideale per preparare la pelle al sole, perché se eseguito nei tempi giusti e anche con sostanze adatte alla bella stagione e quindi non fotosensibilizzanti, ci permetterà di arrivare al momento dell’esposizione al sole con una pelle completamente rinnovata.

Alimentazione e skincare giornaliera per preparare la pelle al sole

Per contrastare l’azione dei radicali liberi prodotti dall’azione dei raggi UVA e UVB sulla pelle possiamo agire oltre che mediante una skincare mirata, con una corretta alimentazione. I diretti antagonisti dei radicali liberi sono quelle sostanze note come antiossidanti: gli antiossidanti si legano ai radicali liberi per i quali hanno una forte affinità chimica, ed in questo modo ne neutralizzano l’azione.

I principali antiossidanti che conosciamo sono costituiti da vitamine e polifenoli. Le principali vitamine ad azione antiossidante sono la C e la E, ma non dimentichiamo la vitamina A perché è molto importante per mantenere l’integrità della pelle e delle mucose. La vitamina C è importante anche perché stimola la produzione di collagene, mentre la vitamina E è un antiossidante potentissimo, conosciuto come “scavenger” (letteralmente, “spazzino”) di radicali liberi, e si trova soprattutto nella frutta secca e oleosa.

I polifenoli sono un’ampia classe di sostanza presenti nel mondo vegetale: alcuni esempi sono il resveratrolo dell’uva; il licopene del pomodoro, le quercetine contenute soprattutto nelle mele, negli agrumi e nelle Brassicacee (cavoli, cavolfiori, ecc.), le catechine nel tè verde, ecc.

Detto questo, dovremmo aver capito quanto sia importante mettere in tavola cibi provenienti dal mondo vegetale. Non a caso le linee guida sulla sana alimentazione consigliano di consumare almeno cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura.

Le stesse vitamine e gli stessi antiossidanti li ritroviamo spesso anche nelle creme viso: vitamina C, retinolo (che altro non è che la vitamina A), ma anche resveratrolo o direttamente estratti vegetali ricchi in polifenoli. Per la scelta della crema viso per la skincare giornaliera dovremmo quindi orientarci verso questi prodotti per preparare la pelle al sole, ponendo particolare attenzione all’utilizzo di cosmetici con retinolo che può risultare fotosensibilizzante se non applicato con le dovute precauzioni.

L’importanza del peeling nella skin quality: peeling monofasici e bifasici

Abbiamo già parlato di scrub, che è l’esfoliazione che possiamo fare a casa. Vediamo invece meglio come funziona il peeling, strumento potentissimo per rigenerare il tessuto cutaneo e migliorare la qualità della pelle in preparazione all’esposizione al sole.

I peeling chimici utilizzano come principi attivi degli acidi: acidi della frutta per i peeling più leggeri e superficiali, ideali per le pelli più giovani, mentre acidi più forti come il glicolico, il mandelico o il tricloroacetico, per peeling più profondi e più adatti alle pelli adulte.

L’azione del peeling è sostanzialmente un’esfoliazione profonda, attraverso la quale si stimola il turnover cellulare attraverso la rigenerazione a partire dagli strati più profondi. Quello che otteniamo è una pelle completamente rinnovata, dalla texture omogenea, fresca e luminosa. 

A seconda di quanto si va in profondità e della tipologia di peeling, dopo il trattamento la pelle va incontro a desquamazione, e pertanto è necessario applicare delle creme riparatrici specifiche ed evitare l’esposizione solare diretta e applicare filtri solari con 50+ di SPF. I risultati definitivi del peeling sono apprezzabili in media dopo 4 settimane.

Attualmente sono stati messi a punto dei peeling bifasici, i quali riescono ad essere più delicati e quindi accorciare i tempi di recupero della pelle. Questi peeling contengono oltre al principio attivo, che è sempre l’acido (in genere il TCA, tricloroacetico), gruppi funzionali costituiti da amminoacidi e vitamine, che iniziano subito a nutrire la pelle e stimolano la produzione di collagene. Questa formulazione permette di apprezzare i risultati definitivi in tempi più brevi, e pertanto è il trattamento ideale per preparare la pelle al sole.

 

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